Cari amici,
     lo scorso 8 agosto Paolo Sambin ci ha lasciati. Molti di voi l’hanno saputo, nonostante le ferie e sono accorsi a Padova per il funerale che si è svolto il 12 agosto. Ma desideriamo ugualmente darne notizia, memori di ciò che Sambin ha significato per la nostra Associazione e per tutti noi, come ha segnalato Antonio Rigon nell’elogio funebre, pronunciato nel Cortile antico del Bo.

     Ci è stato vicino fino all’ultimo con il consiglio, l’incoraggiamento e l’amicizia. Non possiamo non ricordare con commozione come abbia voluto essere presente anche all’ultimo incontro dello scorso anno sociale, il 6 giugno 2003, in occasione del convegno “Dal Caucaso al Veneto. Gli Armeni fra storia e memoria”, tenutosi nella sala San Luca dell’Abbazia di Santa Giustina. Lo ricordiamo perciò con gratitudine e affetto davvero sconfinati, ben consapevoli che la sua lezione scientifica e la sua figura morale rimarranno sempre per tutti noi un punto di riferimento indiscutibile.

     Rievocheremo la sua attività di studioso e di maestro in occasione del nostro primo incontro sociale, previsto per il prossimo mese di ottobre. Ma lo celebreremo più degnamente e solennemente in un appuntamento che egli stesso ci aveva sollecitato a programmare, previsto entro il mese di dicembre, relativo al cinquantennio di attività della “Rivista di storia della Chiesa in Italia”. Ve ne daremo notizie più precise in seguito.

     Frattanto vi informiamo che il prossimo 12 settembre alle ore 19.00, sarà celebrata una Santa Messa nel trigesimo della sua morte. La Santa Messa avrà luogo a Padova nella chiesa della Madonna Pellegrina, in via Acquapendente.

     Chi avrà la possibilità di essere presente potrà onorare la sua memoria nel modo che, probabilmente, più gli sarebbe stato gradito: davanti al Tabernacolo, senza enfasi, insieme con quanti sanno di dovergli gratitudine per aver goduto del suo affetto, della sua amicizia, della sua dottrina, della sua generosa ed esigente disponibilità, del suo inimitabile esempio.

     A tutti un cordiale arrivederci

Gianpaolo Romanato
Rosetta Frison Segafredo

Padova, 27 agosto 2003