Introduzione

     L’Autunno paleografico rappresenta fin dal 1980, ben prima quindi dell’atto costitutivo della “vecchia” Societas Veneta di storia ecclesiastica (1987), assieme al Corso annuale di cultura una delle due attività qualificanti che hanno connotato e connotano Societas.

     In particolare nello Statuto della Societas veneta per la storia religiosa, lo si ritrova all’articolo 3 che recita così:

“La Societas persegue le finalità di formazione permanente e di produzione scientifica, mediante le seguenti attività principali e caratterizzanti:
[omissis]
c.
istituire e attivare una scuola permanente di concreto avviamento alla indispensabile ricerca d’archivio, scuola articolata secondo comprovate modalità da precisare in sede di regolamento;
d.
favorire l’estensione e la diffusione delle sue ricerche, impegnare i soci ad esporre la propria esperienza di ricerca in atto;
[omissis]”

     Quindi non solo apprendimento di quelle nozioni fondamentali di paleografia e di diplomatica che rappresentano le premesse indispensabili per una rigorosa e feconda ricerca storica da condurre sulla “solida roccia rappresentata dei documenti d’archivio” (espressione tipica del prof. P. Sambin), ma anche presentazione ai con-socii dei risultati raggiunti sicché, qualora i dati si dimostrino sufficientemente documentati, comprovati e originali, possano poi sostanziarsi nella produzione di saggi e/o di libri.

     Le notizie pratiche presenti negli annunci degli annuali corsi de l’“Autunno paleografico” – così denominato dal periodo dell’anno in cui inizialmente si svolgeva (ma che col tempo si è esteso a coprire anche l’inverno e anche a parte della primavera) – a partire dall’anno sociale 2002-2003 sono stati fatti precedere dalla citazione di un passo di Paolo Sambin che nell’articolo intitolato  Voglia di archivio pubblicato in  Padova e il suo territorio, Padova, N. X, dicembre 1993, p. 9,  così scriveva:

L’ “Autunno Paleografico” «è un seminario attivo che con chiarezza didattica e concretezza di esercitazioni pratiche, anche domestiche, si propone di avviare rigorosamente alla decifrazione, alla lettura, all’edizione (secondo aggiornate norme) e all’uso per la ricostruzione storica dei documenti notarili e cancellereschi del Medioevo e del Rinascimento offrendo, attraverso la conoscenza della paleografia latina, della diplomatica e dell’archivistica, alcuni strumenti essenziali per affrontare ricerche inedite nell’affascinante mondo degli archivi padovani e veneti.»

     Da allora tale incipit è rimasto in tutti gli annunci successivi, seppure opportunatamente rivisto e ampliato cercando però di mantenerne il più possibile lo spirito originario. In particolare, a seguito degli avvenimenti che si sono succeduti negli anni, si iniziò a fare riferimento esplicito a chi volle tale iniziativa (e cioè il prof. P. Sambin stesso) e a chi, in un periodo sostanzialmente coincidente con il passaggio dalla “vecchia” alla “nuova” Societas, da questi ne prese il testimone e cioè il prof. S. Bortolami, scomparso nel 2010. Riportiamo qui, a titolo di esempio delle modifiche intervenute, l’incipit del’annuncio dell’Autunno paleografico 2019-2020:

L Autunno Paleografico è uniniziativa creata un quarantennio fa dal prof. Paolo Sambin, per tanti anni infaticabile ed appassionato docente di storia medioevale e paleografia allUniversità di Padova, vero patriarca degli studi storici del Veneto, poi proseguita con il coordinamento del prof. Sante Bortolami, scomparso nove anni fa. Si tratta di un seminario attivo aperto a tutti, che con semplicità didattica e concretezza si propone di avviare alla decifrazione e alla piena comprensione delle scritture medioevali e rinascimentali conservate in archivi e biblioteche; un immenso e affascinante patrimonio, indispensabile per chiunque desideri accostarsi seriamente allo studio del passato ed avere la gioia di produrre in prima persona ricerche originali.
Nel corso si impartiranno alcune nozioni essenziali di paleografia latina, di diplomatica, di archivistica, di toponomastica, di storia delle istituzioni civili e religiose e di altre discipline, ma soprattutto si curerà lesercizio di lettura e trascrizione di fonti varie per età e tipologia, stimolando, anche con la presentazione di una adeguata bibliografia, la curiosità e la padronanza di metodo nei confronti delle testimonianze storiche, relative alla storia medievale e moderna di Padova e del Veneto.

     Un elemento precipuo che ha contraddistinto l’Autunno paleografico dopo la fondazione della Societas veneta per la storia religiosa, è stato la costante ricerca di un collegamento con il territorio; pertanto, accanto all’Autunno paleografico “padovano”, gli stessi (ex-)frequentanti, in collaborazione più o meno stretta con gli insegnanti, cominciarono ad “esportare”, con variabile successo, la formula in altre città del Veneto: Vicenza, Bassano del Grappa, Rovigo, Feltre ecc…

     Contestualmente si è anche cercato di sensibilizzare e coinvolgere le istituzioni locali, cittadine e provinciali, chiedendo loro dapprima il patrocinio e la possibilità di poter utilizzare gratuitamente dei locali pubblici in cui tenere i corsi e successivamente chiedendo loro anche un contributo economico. Quest’ultimo ci è stato elargito, a partire dal 2007-2008, dapprima dal Consiglio di Quartiere Centro del Comune di Padova e, dopo la soppressione di tale istituzione, dal Comune di Padova stesso. Grazie a ciò ci è stato possibile rendere gratuita la frequenza ai corsi per studenti, borsisti assegnisti, dottorandi ecc… aventi un’età inferiore ai 30 anni, anche se già di propria iniziativa, a partire dall’anno 2005-2006, la Societas aveva ridotto del 50% il costo di partecipazione ai corsi per gli studenti universitari.

     Il coinvolgimento delle istituzioni prese forma concreta nell’anno sociale 2002-2003 quando, per la prima volta, la Provincia di Padova concesse il patrocinio all’iniziativa. In tale occasione, l’allora assessore alla Pubblica istruzione, S. Arcoraci, a nome dell’allora Presidente della Provincia di Padova, V. Casarin, inviò questo testo che fu pubblicato come “prefazione” dell’annuncio dei corsi in data 27 settembre 2002:

È con vivo piacere che questa Amministrazione ha concesso il proprio patrocinio e il proprio contributo all’annuale edizione dell’ “Autunno paleografico”, promosso dalla Societas veneta per la storia religiosa, che, con i suoi corsi tenuti da docenti altamente qualificati, contribuisce alla formazione di studiosi della lettura, dell’interpretazione e della ricostruzione storica dei documenti notarili e cancellereschi del Medioevo e del Rinascimento.
La Provincia di Padova, particolarmente sensibile alle testimonianze ed ai valori culturali della propria gente e del Veneto in generale, non mancherà anche per il futuro di dare il proprio sostegno ad un’iniziativa culturale particolarmente apprezzata dagli studiosi di storia regionale che, attraverso affascinanti ricerche d’archivio, possono ritrovare i percorsi di una ricca identità culturale.

     E nell’ambito del medesimo annuncio, l’allora presidente della Societas, G. Romanato espresse la gratitudine della Societas per questo interessamento:

Quest’anno l’“Autunno paleografico” si svolge sotto il patrocinio e con il contributo della Provincia di Padova che sentitamente ringraziamo. Un riconoscimento particolare all’Assessore alla Pubblica Istruzione, Biblioteche e Centri culturali, dott. Sebastiano Arcoraci, per aver colto il valore culturale dei nostri corsi che, dal 1987, costituiscono un evento di grande richiamo nel Triveneto: in quindici anni di attività, sono stati frequentati da oltre 1500 iscritti. Tenuti da docenti altamente qualificati, essi hanno contribuito alla formazione di numerosi studiosi che si sono distinti per la loro attività scientifica nel corso degli anni, anche recenti. Al “grazie” alla Provincia si unisce quello ai docenti e a quanti hanno contribuito e contribuiscono alla realizzazione dell’iniziativa.

Chi siamo

La Societas Veneta per la storia religiosa si propone di diffondere passione e interesse per gli studi inerenti la storia ecclesiastica, alla quale si richiamava la denominazione iniziale dell’Associazione. Inoltre vuole sensibilizzare ad uno studio della storia intesa come rigore critico, ricerca delle fonti e dei documenti, scrupolo interpretativo fondato su un corretto metodo filologico e non sul dilettantismo.

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