Alle ore 15.45 si dà inizio all’assemblea ordinaria annuale in seconda convocazione. Su indicazione del direttivo, assume la presidenza dell’assemblea il socio Claudio Fruscalzo. Il presidente uscente, don F. Trolese, espone la relazione morale per l’anno 2014 in cui ricapitola anche il biennio che si conclude con alcuni dati sulle attività svolte. Il tesoriere uscente Giannino Carraro ringrazia il padre Abate e la comunità di Santa Giustina per l’ospitalità sempre disponibile, poi espone in modo articolato le voci del bilancio consuntivo che viene subito messo in votazione ed approvato all’unanimità. Segue infine la votazione per le cariche sociali del biennio 2015-2017 su schede appositamente preparate; come spiegato ai presenti dal segretario D. Gallo, in seguito a quanto deliberato dal Consiglio uscente stesso, le persone da eleggere nel Consiglio della ‘Societas veneta per la storia religiosa’ risultano essere 10 e non 9 come era stato scritto erroneamente nella lettera/email di convocazione. Rimane invece valido il numero massimo di preferenze esprimibili da ciascun socio nella scheda di votazione, cioè 7. Dopo che i soci hanno espresso il loro voto, la commissione elettorale (C. Fruscalzo, M. Bolzonella e P. Ferraro), in separato locale della Biblioteca, provvede alla spoglio delle schede il cui risultato è esposto più oltre.
Alle ore 17.30 la commissione elettorale rientra ed i risultati della votazioni vengono letti dal presidente dell’Assemblea. Di seguito vengono riportati i nominativi di chi ha ricevuto almeno 6 voti validi espressi dai soci presenti e da quelli che hanno ricevuto una delega.
Soci presenti e votanti: 31 (cui si aggiungono le 3 deleghe espressamente comunicate da soci assenti).
Totale schede espresse: 34
Schede bianche: 1
Componenti del direttivo da eleggere: 10
Hanno riportato voti e sono stati eletti:
VOTI |
|
Bolzonella Marco |
23 |
Ferraro Piera |
19 |
Malavasi Stefania |
16 |
Romanato Gianpaolo |
16 |
Frison Rosetta |
15 |
Carraro Giannino |
14 |
Marcon Cristina |
14 |
Trolese don Francesco |
13 |
Gallo Donato |
11 |
Piovan Francesco |
10 |
Inoltre hanno ottenuto almeno 6 voti: L. Saggin [9], E. Fontana [7], F. Agostini [6], L. Servadei [6].
Alle ore 17.45 l’assemblea viene dichiarata chiusa.
Il Consiglio direttivo eletto si è riunito mercoledì 11 febbraio 2015 e ha nominato:
Marco Bolzonella – Presidente
don Francesco Trolese – Vice Presidente
Giannino Carraro – Tesoriere
Piera Ferraro Arvalli – Segretaria
Sono stati inoltre cooptati nel direttivo i soci:
Leopoldo Saggin
Emanuele Fontana
Luisa Servadei
Dalle 16.00 alle 17.30, mentre si svolgeva lo spoglio delle schede, il socio prof. don Dario Cervato ha presentato i due recentisismi volumi che raccolgono studi sparsi del prof. don Giorgio Fedalto: San Marco da Aquileia a Venezia: saggi su terre e Chiese venete e Cristiani entro e oltre gli imperi: saggi su terre e Chiese d’Oriente, realizzati dalla Casa Editrice Mazziana.
Ha preso poi la parola l’autore don Giorgio Fedalto che ha parlato della sua concezione della ricerca storica, in particolare della storia della Chiesa, e dei molti maestri di metodo e di vita da cui ha imparato.
Padova, 8 aprile 2015
Piera Ferraro Arvalli – Segretaria
Marco Bolzonella – Presidente
Il padre Abate di nuova nomina don Giulio Pagnoni interviene in inizio di riunione per dare un saluto ai soci presenti. Vengono poi segnalate da parte di alcuni soci varie novità editoriali riguardanti la Storia medioevale, la Storia della Chiesa e la Storia dell’arte.
Alle 16.15 prende la parola il relatore Dott. Lorenzo Carlesso, studioso giovane, allievo del Prof. Gianpaolo Romanato, ma autore di diversi e solidi studi, che presenta nella sua relazione gli esiti delle sue ricerche condotte su Giovanni Battista Montini, sfociate nella recente pubblicazione Dalla Brescia cattolica alla curia romana di Pio XI: l’itinerario biografico di Giovanni Battista Montini (1897-1939), Padova, Cleup, 2015. Il volume è il frutto della sua tesi di dottorato in Storia del Cristianesimo e delle Chiese, discussa nel 2011 presso l’Università di Padova, che ha preso in esame la biografia di Giovanni Battista Montini limitatamente agli anni precedenti il suo pontificato.
Giovanni Battista Montini crebbe nell’ambiente familiare della buona borghesia cattolica bresciana (il padre Giorgio era stato esponente di spicco del Partito Popolare Italiano) e di lui vengono illustrate la formazione, le radici culturali (curiosamente non frequentò il Seminario), la giovinezza, i punti di riferimento imprescindibili rappresentati da Paolo Caresana e Giulio Bevilacqua, l’impegno nella FUCI (1923-1933) e la difficile esperienza polacca presso la Nunziatura di Varsavia da giugno a ottobre 1923. Fondamentale rimase la sua attività romana poiché nel 1939 entrò a far parte in Vaticano della Segreteria di Stato di Pio XI, esperienza che gli consentì di tessere molteplici legami con il mondo della diplomazia e della politica e gli diede l’opportunità di seguire in prima persona i principali problemi del momento quali, ad esempio, l’affermazione al potere dei bolscevichi in Russia, la nascita della Germania nazista e la guerra civile spagnola.
Non fu solo uomo di chiesa, ma anche abile politico e fine intellettuale: non a caso con il passare degli anni divenne sempre più influente negli affari della Curia romana fino a diventare uno dei più fidati e stretti collaboratori di Pio XII.
L’autore, che nel volume pubblicato si è confrontato costantemente con tutta la storiografia – non solo nazionale – esistente sul tema, ricorda come oggi la sua figura sia anche da riscoprire, perché in parte “dimenticata”, nonostante l’importanza assunta nell’esperienza successiva di pontefice.
Segue un vivace dibattito con il relatore per il vivo interesse suscitato dalla molteplicità dei temi trattati.
Padova, 29 aprile 2015
Piera Ferraro Arvalli – Segretaria
Marco Bolzonella – Presidente
In apertura passano varie segnalazioni di novità bibliografiche riguardanti la Storia medioevale, la Storia della Chiesa, la Storia dell’arte, la Storia della storiografia.
Alle 16.00 prende la parola la relatrice, Dott.ssa Catia Magni, allieva della Prof.ssa Liliana Billanovich, autrice del corposo volume: Governare la diocesi nei conflitti: lettere di Gregorio Barbarigo ai familiari (1671-1676), Padova 2011, incluso nella prestigiosa collana “San Gregorio Barbarigo – Fonti e ricerche, VII”, curata da Liliana Billanovich. Lo studio ci offre, grazie alla pubblicazione delle lettere private del vescovo, lo spaccato dell’attività ad ampio raggio del Barbarigo nei versanti pastorale, giuridico-ecclesiastico, culturale, dei rapporti con i canonici, con i parroci, con i religiosi dei vari ordini monastici e con numerose autorità della Serenissima. L’opera ha vinto il premio Brunacci per la Storia veneta 2012.
La relazione odierna, Un cumulo di benefici ambiti e contesi: la collegiata di Piove di Sacco fra XV e XVIII secolo, è frutto di una accurata indagine realizzata attraverso uno spoglio sistematico di documenti conservati presso l’Archivio Capitolare di Padova.
I benefici collegati all’arcipretale di San Martino di Piove di Sacco furono ambiti sin dai primordi della conquista veneziana della terraferma padovana non solo dalle famiglie del patriziato lagunare ma anche da personaggi dell’entourage papale. Nel corso dei secoli, frequenti furono gli scontri giuridici principalmente inerenti la nomina dell’arciprete e dei membri del capitolo.
L’assenteismo caratterizzò spesso queste figure che, pur avendo l’obbligo della cura d’anime, si tenevano lontane dalla sede assegnata, godendo comunque dei benefici economici e del prestigio legati alla carica e lo stesso papa Borgia intervenne in queste contese.
Nel corso degli anni si delineò uno scontro fra due “correnti”, dato che i membri piovesi del capitolo eleggevano come arciprete un candidato frequentemente non gradito a Venezia, la quale dava invece la preferenza a un membro o un protetto dalle grandi famiglie patrizie quali, ad esempio, i Pisani o i Cornaro. Alle dispute per le nomine, si aggiunsero anche quelle fra i membri ‘locali’ del capitolo e quelli provenienti da Venezia, che talvolta portarono a turbative della quiete pubblica nella podesteria di Piove di Sacco. Per questo motivo, nel corso del tempo, fu tolta ogni possibilità di intervenire nella nomina dell’arciprete ai membri ‘locali’ del capitolo e solo il vescovo di Padova ebbe il diritto/privilegio di nominare l’arciprete. A testimonianza di quanto fosse ambita la rendita legata all’arcipretale di Piove di Sacco resta il fatto che lo stesso Pietro Bembo cercò in tutti i modi, leciti e non, di garantirsi un seggio nel capitolo piovese e una conseguente sicura entrata durante la vecchiaia. Solo nel 1775 si arrivò ad un punto di accordo che permise ai membri locali del capitolo di ottenere finalmente il diritto di eleggere candidati a loro graditi.
La relazione, ricca di spunti, ha suscitato vivo interesse fra i presenti testimoniato dalle numerose domande poste alla relatrice e dal vivace dibattito seguito alla relazione.
Padova, 22 settembre 2015
Piera Ferraro Arvalli – Segretaria
Marco Bolzonella – Presidente
Sabato 6 giugno si è svolta la gita che è consuetudine concluda il nostro anno sociale. Quest’anno si è svolta a Rovigo. Come prima meta è stato visitato il tempio della Beata Vergine del Soccorso detto La Rotonda, chiesa votiva completata nel 1606, arricchita da un complesso apparato pittorico e dall’altare ligneo realizzato dall’intagliatore Giovanni Caracchio. Ci ha accompagnati nella visita il prof. Leobaldo Traniello che ci ha illustrato con grande competenza la storia della chiesa e del vicino campanile opera di Baldassarre Longhena. All’esterno, il cimitero ebraico ci ha offerto l’opportunità, grazie a Elisabetta Traniello, di conoscere la storia recente della comunità ebraica di Rovigo che, essendo divenuta assai esigua, fu trasferita nel secolo scorso nella nostra città.
Dopo un trasferimento in auto, l’itinerario è proseguito con la visita alla chiesa di San Bartolomeo (sec. XVI, con ricco arredo pittorico e decorativo dei secc. XVI-XVIII) e all’annesso monastero olivetano fondato dagli Umiliati prima del 1255 e ricostruito a partire dall’ultimo quarto del XV secolo.
Infine la visita al Museo dei grandi fiumi ci ha fatto conoscere le vicende storiche e l’evoluzione del territorio compreso fra il Po e l’Adige a partire dall’epoca preistorica fino ai tempi più recenti.
Il gradevole momento conviviale ha degnamente concluso il pomeriggio, per l’organizzazione del quale il nostro grazie va alla socia Luisa Servadei.
Padova, 22 settembre 2015
Piera Ferraro Arvalli – Segretaria
Marco Bolzonella – Presidente
In apertura viene osservato un minuto di silenzio in memoria dei soci scomparsi di recente: prof. Franco Dal Pino (a lungo presidente onorario della Societas) e prof.ssa Marta Faggiotto.
Segue una nutrita rassegna bibliografica che segnala volumi di recente pubblicazione riguardanti la storia medioevale e moderna, la storia della Chiesa, l’edizione di fonti e gli atti di convegni. Particolare attenzione ha sollevato il problema dell’utilità degli e-book e di internet per una ricerca storica ‘seria’.
Alle 16.00 prende la parola il dott. Vincenzo Vozza, attualmente dottorando in Studi Storico-religiosi presso l’Università degli Studi di Padova, in cui ha conseguito la laurea triennale con il prof. G. Gullino e quella magistrale con il prof. M. Zambon. La sua relazione affronta il tema: Appunti sulla riforma a Padova. Inquietudini riformate negli ordini religiosi: due casi padovani.
L’introduzione mette a fuoco l’argomento dal punto di vista storiografico e bibliografico e segnala il (non amplissimo) bacino documentario inedito a cui attingere per tali ricerche.
La relazione risulta suddivisa in due parti: la prima punta l’attenzione sulla forte presenza a Padova di eretici, luterani, anabattisti ed eterodossi durante il XVI secolo analizzando l’atteggiamento che ebbero Roma e Venezia nei confronti dello svilupparsi di questo fenomeno nella città del Santo, nonché il ruolo dell’Università, la posizione dei docenti e quella degli studenti in quel preciso quadro storico. La seconda parte si sofferma invece a delineare il profilo degli anabattisti padovani, le loro posizioni in materia di fede e le loro relazioni con le gerarchie della Chiesa romana. Vengono presi in esame in particolare i casi studiati più approfonditamente dal relatore, grazie soprattutto all’ausilio di documenti conservati presso l’Archivio Patriarcale di Venezia.
Il primo caso si riferisce a Francesco Negri, monaco benedettino in San Benedetto Po di origine bassanese (fu novizio tra l’altro a Santa Giustina di Padova tra il 1517 ed il 1522), che divenne luterano e predicò in mezza Europa (Italia, Germania e Polonia soprattutto) e che fu, tra l’altro, autore di una tragedia sul libero arbitrio.
Il secondo caso invece prende in esame la figura di Ortensio Muscallia, monaco in San Giorgio in Alga di Venezia, ben inserito nella comunità ginevrina eterodossa e di cui vengono esposte le vicende processuali attraverso la lettura degli estratti dell’interrogatorio inquisitoriale.
All’intervento segue un dibattito molto vivace avendo suscitato molto interesse la relazione dello studioso, giovane ma preparato e abile nel comunicare i primi frutti delle sue ricerche.
Padova, 3 novembre 2015
Piera Ferraro Arvallli – Segretaria
Marco Bolzonella – Presidente
La riunione si apre con una nutrita rassegna bibliografica presentata in particolare dai soci Bolzonella, Carraro, Gallo, Trolese che segnalano volumi di recente pubblicazione riguardanti la storia medioevale e moderna, la storia religiosa, la storiografia, cui segue un’ampia e interessata discussione da parte dei presenti.
Alle 16.30 prende la parola il prof. Donato Gallo, nostro socio ed ex presidente, che presenta il volume: Clariores. Dizionario biografico dei docenti e degli studenti dell’Università di Padova, a cura di Piero Del Negro, Padova 2015.
L’idea dell’iniziativa nacque nel 2011 da un suggerimento dell’allora Rettore Giuseppe Zaccaria, quando il Prof. Piero Del Negro era Direttore del Centro per la storia dell’Università, ed è stato presentato alla città il 15 settembre 2015.
Si tratta di un volume graficamente curato ed elegante, alla cui stesura hanno collaborato molti docenti universitari, oltre che studiosi dell’Archivio storico e del Centro per la storia dell’Università. Le 673 schede sono state compilate da 77 collaboratori e riguardano “esempi preclari” di personaggi che hanno insegnato o frequentato lo Studium dalle origini fino agli anni Ottanta del secolo scorso e che hanno contribuito a dare lustro e pregio all’istituzione.
Unico dizionario biografico delle università italiane ed esempio di alta divulgazione, soprattutto nella bibliografia che correda ogni profilo, può rappresentare un valido aiuto per eventuali ricerche e approfondimenti successivi.
Il relatore ha collaborato in maniera particolare alla compilazione stilando ben 71 schede di storici, giuristi, ecclesiastici, medici e teologi.
Pur in considerazione dell’incerta appartenenza all’ambiente dello Studium patavino di alcune delle figure biografate, di qualche lacuna qualitativa nel repertorio iconografico e della mancanza di un indice delle voci, il volume resta un’iniziativa valida e una novità nel campo degli studi sull’ambiente universitario.
Padova, 28 novembre 2015
Piera Ferraro Arvalli – Segretaria
Marco Bolzonella – Presidente
La riunione si apre con l’illustrazione di una ricca rassegna bibliografica presentata in particolare dai soci Bolzonella, Carraro, Gallo e Rigon. Il Presidente ricorda che il giorno 15 dicembre 2015 alle ore 17.00 sarà consegnato il “Sigillo della città” al nostro Vice Presidente e già Padre Abate dell’abbazia di Santa Giustina don Francesco Trolese.
Alle 16.15 il prof. Donato Gallo presenta il relatore, il prof. Mauro Tagliabue, laureatosi a Padova con il Prof. Paolo Sambin e successivamente docente di “Storia della chiesa” all’Università Cattolica di Milano, curatore di svariati volumi e coordinatore per molti anni della raccolta bibliografica per la “Rivista della storia della chiesa in Italia”.
Nella relazione dal titolo: San Giovanni Battista del Venda: dalla tesi al libro, egli presenta la sua recente pubblicazione: San Giovanni Battista del Venda (Padova). Un secolo di storia monastica (1335-1450) tra albi e olivetani, Cesena 2015, dando conto della elaborazione del volume che si riallaccia alla sua tesi di laurea avente lo stesso titolo, discussa alla fine degli anni Settanta dello scorso secolo a Padova.
Il relatore, dopo aver ringraziato il Prof. Donato Gallo per il sostegno e l’aiuto, e il monastero di Santa Giustina per l’ospitalità avuta durante le sue escursioni patavine, ricorda la gradevolezza delle riunioni passate alla ‘vecchia’ “Societas Veneta di storia ecclesiastica” in atmosfera di amicizia e solidarietà nella ricerca d’archivio, secondo gli insegnamenti del prof. Paolo Sambin al quale il volume è dedicato.
La tesi di laurea, che aveva ben tenuto conto degli studi allora disponibili di Paolo Sambin, Lia Sbriziolo, Sante Bortolami, Giuseppina de Sandre, è stata ampliata e approfondita nel volume in questione, alla luce delle nuove ricerche su quello che è considerato il secolo buio del monachesimo medioevale, il XIV, applicate al caso specifico di San Giovanni Battista del Venda, secolo che – secondo il relatore – vide anche forti iniziative di quel rinnovamento che troverà sviluppo nei quattro secoli successivi, fino allo sconquasso delle soppressioni.
L’orizzonte storiografico, ancora circoscritto ai tempi della tesi, nel frattempo si è modificato grazie ai nuovi studi di Bortolami, Gaffuri, Gallo, Gios, Picasso, Rigon, Trolese.
Il volume si compone di una parte dissertativa (cinque capitoli) e di una appendice documentaria arricchita da schede. Al centro della prima parte gli eventi rilevanti del XIV secolo come la riscoperta dell’eremitismo, il rinascere di piccole comunità, la riforma di Monte Oliveto; nella seconda parte le schede si avvalgono delle “Familiarum tabulae” olivetane che conservano anche gli organigrammi comunitari.
Il monastero di San Giovanni Battista del Venda era sorto con caratteristiche eremitiche, per poi passare ai monaci Albi e, più tardi, agli Olivetani. Il passaggio dagli Albi agli Olivetani avvenne con l’accondiscendenza totale della prima comunità a quella nuova riforma che già aveva preso piede a Santa Maria della Riviera. La più stretta osservanza della regola si affiancò anche ad una nuova gestione del patrimonio fondiario che risultava, al tempo degli Albi, assai parcellizzato mentre il Signore di Padova, che ambiva a mantenere il controllo anche degli enti monastici, continuò a svolgere il ruolo di patrono dell’ente.
Il volume indaga anche le strutture architettoniche del monastero, compatibilmente con quanto risulta possibile estrapolare dalle carte d’archivio, nonché le figure di alcuni monaci tra i quali spicca Matteo Ronto, il traduttore in latino della “Divina commedia”.
L’animata discussione che segue la presentazione del volume palesa il vivo interesse suscitato dalla relazione tra i presenti.
Al termine, il Presidente Marco Bolzonella porge a tutti i presenti i più cari auguri di un sereno Natale.
Padova, 10 gennaio 2016
Piera Ferraro Arvalli – Segretaria
Marco Bolzonella – Presidente
La Societas Veneta per la storia religiosa si propone di diffondere passione e interesse per gli studi inerenti la storia ecclesiastica, alla quale si richiamava la denominazione iniziale dell’Associazione. Inoltre vuole sensibilizzare ad uno studio della storia intesa come rigore critico, ricerca delle fonti e dei documenti, scrupolo interpretativo fondato su un corretto metodo filologico e non sul dilettantismo.
Associazione che si interessa di storia religiosa e che vuole sensibilizzare ad uno studio della storia più in generale da approcciare con rigore critico basato sulla ricerca delle fonti e dei documenti.
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